00 11/02/2015 22:30
TRAGEDIA A TORRE DEL LAGO!
Esplosione in un locale notturno provoca trenta vittime e ottanta feriti. E si parla di possibile atto di terrorismo.

Un boato nella notte. Fuoco e fiamme che si alzano nel centro della città. Grida, fumo, terrore. Sul viso delle persone, l’incredulità e la paura, il senso di spaesamento che si prova quando si viene colpiti al cuore da qualcosa di impensabile. Non è possibile, non qui, non a Torre del Lago Puccini.
Una serata come tante. Ragazzi che iniziano a tornare a casa, prendono un ultimo drink per festeggiare o dimenticare, invitano a un ultimo ballo la ragazza o il ragazzo con cui sono usciti per la prima volta. Un frammento di felicità straziato da quel fragore, da un’esplosione che spazza via ogni cosa, investendo con l’onda d’urto e frammenti calce e vetri tutto ciò che trova nelle vicinanze. Forse qualcuno può pensa ad un incidente, ad un’imprevedibile tragica fatalità, quando dalla finestra vede il fumo che si alza assieme all’incendio avvolge quello che fino a pochi minuti prima era l’ingresso del “The Harem”, uno dei locali più rinomati di tutto il litorale. Polizia e pompieri sopraggiungono poco dopo e subito si rendono conto che non si tratta di un semplice incidente. Entrano, si fanno strada in uno scenario apocalittico, dove trovano, a una prima stima, almeno una trentina di corpi sparsi per tutto il locale. Alcuni sono ancora vivi, altri no. Alcuni hanno ferite da taglio, altri ustioni sulla quasi totalità del corpo, altri ancora sono resi irriconoscibili da fori di proiettile che ne deturpano ogni tratto. Fra i sopravvissuti alcuni parlano di una sparatoria, altri di demoni con spade infuocate, altri ancora non riescono nemmeno ad esprimersi.
Una prima ricostruzione dei fatti parla dell’eco di colpi d’arma da fuoco che fanno seguito all’esplosione, tanto da far pensare a un improbabile attacco terroristico, come quelle che quotidianamente sconvolgono il Medio Oriente. Ma la gente rimane incredula. Qui siamo a Torre del Lago, non in un territorio di guerra. Eppure, vedendo le immagini e le foto che ancora ad esso continuano ad essere diffuse, verrebbe da pensare proprio a uno scenario del genere.
Prevista in giornata la conferenza stampa del prefetto incaricato di scoprire la verità su questi tragici fatti rimasti oscuri, ma sembra già possibile azzardare già un collegamento con una cellula terroristica di natura neonazista o fondamentalista legata a organizzazioni più ampie, sede fra la provincia di Pisa e quella di Livorno.

Altri approfondimenti nelle prossime edizioni.