Notizie del 24/10/2015

Fauna impazzita a San Rossore. Preoccupazione fra allevatori e agricoltori
Da alcuni mesi ormai si stanno verificando, all'interno delle zone limitrofe di San Rossore, alcuni movimenti anomali nella fauna locale: fino alla scorsa settimana questo problema era stato denunciato dagli specialisti del Parco, senza che la cosa avesse altre ricadute se non un invito a fare attenzione lungo le strade adiacenti ad esso, specialmente nelle ore notturne. Nell'ultima settimana, però, molte segnalazioni hanno messo in allerta la Guardia Forestale, prime fra tutte quelle che hanno causato danni alle aziende agricole che operando dentro e fuori dalla zona del territorio del Parco. -Alcune vigne sono state danneggiate dal passaggio di cinghiali, causando danni per centinaia, per non dire migliaia, di euro, così come alcune orti e alcune serre. Un allarme che arriva anche dagli allevatori che segnalano la possibile presenza di un branco di lupi all'interno del parco, presenza smentita sia dall'Ente Gestore sia dagli uffici della Guardia Forestale. "Non ci sono prove certe della presenza della presenza di predatori all'interno del territorio del parco. Le tracce sugli animali attaccati o sbranati nelle immediate vicinanze della nostra area di competenza non sono dissimili da quelle che potrebbe lasciare un gruppo di cani randagi". Spiegazioni che non convincono anche i diversi cacciatori che hanno segnalato la presenza di orme simili a quelle di un gruppo di grossi canidi, assieme ad altre che testimoniano il movimento di altri animali fuori dalla riserva naturale. Ciononostante il Presidente Manfredi Fabrizio ha tenuto a rassicurare le aziende che [continua]

Indagati sugli omicidi di Massarosa: arrestato nella notte un primo sospettato
Ancora aperte le indagini sugli omicidi avvenuti nella località lucchese di Massarosa, nonostante il fermo di un primo sospettato nella serata di giovedì. L'uomo, un operaio laureato sulla quarantina, di cui non è stato ancora reso noto il nome, è un appassionato di armi storiche, facente parte di un'associazione di rievocazione storica che opera in Toscana: secondo quanto dichiarato, alcune delle armi presenti nell'abitazione dell'indiziato potrebbero corrispondere all'arma del delitto utilizzata contro le vittime. Le aggressioni hanno avuto luogo durante alcune notti estive, in apparenza senza uno schema temporale preciso fra una e le altre: normalmente questi attacchi sono avvenuti in una zona isolata dove poi è stato il corpo delle vittime, mutilato con un'arma da taglio lunga dalla forma ricondcibile ad una spada da rievocazione storica, affilata dalla mano di un artigiano inesperto. Ciò che ha indirizzato gli inquirenti verso il sospetto sono state le numerose e accurate pubblicazioni online dell’uomo sull’affilatura di questo tipi di arma senza comprometterne la resistenza, rendendole così strumenti di morte illegali facili da procurarsi. Questo, più il fatto che l'aggressore ha agito sempre da solo - anche se in alcuni casi sembravano emergere le tracce di un secondo individuo - cercando sempre una tipologia di vittime che fossero in grado di opporre una seppur minima difesa, ha portato gli inquirenti verso l’uomo, noto schermidore nella comunità sportiva locale. Si parla comunque di recenti sviluppi nell'analisi delle prove raccolte che potrebbero portare a una svolta nelle indagini, confermando o smentendo il fermo per l'indiziato, al momento unico sospettato reso noto dalla polizia.

Zingari di nuovo in città: paura fra la popolazione
Anni fa, l'arrivo di un gruppo di nomadi nei pressi delle città coincideva sempre, molte volte solo per pregiudizio, ad un automatico aumento di piccoli furti o disagi creati ai cittadini, nel confronto con una cultura tanto differente dalla nostra. Pregiudizi che ancora oggi faticano a scomparire del tutto e tornano a farsi sentire nella città di Pisa, dopo lo stanziamento di un numeroso gruppo di nomadi nelle zone periferiche, comunità che aveva già sostato nella stessa zona circa un anno e mezzo fa. Il Comune ha dato loro il permesso di stanziarsi nelle vecchia zona, essendo le residenze costruite come abitazioni per le famiglie rom ora occupate dai migranti provenienti dall'Africa. Il Comune ha rassicurato la popolazione che non c'è niente da temere e che non si verificheranno episodi di microcriminalità, in accordo con la comunità rom, che ha mostrato la volontà di collaborare con l'amministrazione per una convivenza pacifica e per sfatare i luoghi comuni infamanti di cui sono finora stati vittima. La Polizia ha contribuito a sfatare questo falso mito, scagionando la comunità dalle accuse di aver qualcosa a che fare con la sparizione di alcuni bambini durante il periodo estivo, casi ricollegati poi al traffico di prostituzione minorile messo sotto scacco dalle Forze dell'Ordine proprio in questi giorni, all'interno della maxi operazione anti criminalità denominata "Nuovo Giorno". Ci si può solo augurare che la presenza di questo gruppo culturale da sempre problematico non diventi una macchia nell'immacolata "gestione Serventi" che ad oggi mantiene un indice di gradimento altissimo fra i cittadini, unico in tutta la regione.