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Notizie del 13/12/2014

Ultimo Aggiornamento: 11/02/2015 22:32
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11/02/2015 22:32

PISA PESA PER CHI POSA

Questa mattina sono uscito di casa e il cielo prometteva pioggia, come fa spesso in questa folle stagione che è diventata l’autunno. Decido quindi di prendere la macchina per recarmi a lavoro, nonostante avessi in mente di farmi una passeggiata visto il largo anticipo: poco importa, al massimo mi fermerò a fare colazione. Scelta sbagliata: per fare un tratto che coprirei a piedi circa mezz’ora, impiego con l’auto il doppio del tempo. Il traffico è congestionato lungo i viali a causa dei cantieri aperti delle numerose operazioni di intervento pubblico straordinarie che il Comune ha messo in atto per sistemare il suolo pubblico e restaurare palazzi da cui le impalcature erano state tolte da pochi mesi soltanto. Volendo fare colazione comunque, sono costretto a lasciare la macchina in uno dei nuovi parcheggi a pagamento messi a una distanza irragionevole dal centro o dal Santa Chiara, noti per essere sottoposti a tale tassazione ormai da tempo immemorabile. Non faccio in tempo a scendere che un venditore ambulante cerca di propinarmi un ombrello, in cambio di avermi indicato un posto vuoto che ero in grado di individuare anche da solo. Lungo la strada mi fermano altri quattro loro connazionali con un sorriso che io inizio a non condividere, anche perché il suono di altri due cantieri mi rende impossibile sentire perfino la voce nella mia testa che rimugina su alcuni articoli recentemente letti su come Pisa sia stata indicata come una delle dieci città d’Italia in cui si vive meglio, con un tasso di benessere che supera perfino quello di Torino, parole scritte proprio accanto all’ennesimo articolo di casi di scomparse e suicidi che hanno aggiunto altra nota di merito all’operato della polizia e altro dolore per le famiglie. Davvero siamo così felici di vivere in una città il cui clima si fa sempre più pesante e denso di miasmi simili a quelli che il buon Dante attraversava facendosi largo nelle bolge infernali? Tasso di criminalità in continuo aumento che rischia di portare a tragici episodi come quello recente della vicina Torre del Lago o delle guerre fra bande di persone d’origine straniera, come in alcuni episodi dell’anno passato.



ATTENTATO DINAMITARDO A TORRE DEL LAGO: REGOLAMENTO DI CONTI FRA BANDE?

A molte notti di distanza, la piccola località balneare di Torre del Lago ancora trema per il terribile boato che l’ha scossa la notte dello scorso primo dicembre, verso le 23 e 30. Il numero delle vittime accertate è ormai fissato a venticinque, dopo il ritrovamento di alcuni cadaveri sotto le macerie del locale notturno “The Harem”, noto in tutto il litorale per le sue feste più volte finite nel mirino della stampa scandalistica per particolari piaceri “estremi” che offriva. Gli inquirenti, infatti, sospettavano da tempo la presenza di un enorme giro di prostituzione in tutto il territorio del Comune e di un traffico di droga che forniva i massimi divertimenti durante i festini a cui partecipavano molti giovani delle zone limitrofe. Una prima ricostruzione dei fatti aveva individuato in un cellula legata ai movimenti neofascisti i responsabili di un attacco terroristico in piena regola contro una città nota per la sua apertura alle pari opportunità, come testimonia il progetto “Friendly Versilia”. All’esplosione che ha distrutto l’intera facciata e provocato le prime vittime, ha fatto seguito un’incursione all’interno, dove gli aggressori hanno scaricato una selva di proiettili sulla folla inerme, mentre altri di loro utilizzavano armi da taglio su chi cercava di mettersi in salvo. Una ferocia inaudita che ha fatto allontanare le indagini dalla pista del crimine a sfondo razzista e le ha invece avvicinate verso il mondo della malavita organizzata. Il collegamento di molti locali cittadini con il traffico di stupefacenti ha portato i carabinieri ad individuare una possibile interpretazione come un atto di una guerra fra bande criminali di origine straniera, spiegando così anche il furto di alcuni oggetti di lusso dal locale prima che venisse abbandonato dagli attentatori. Alcuni sostengono invece la tesi, meno verosimile, di una setta religiosa di carattere etico - moralista , a causa del presunto abbigliamento bizzarro degli assalitori e dell’utilizzo di spade avvolte da … [continua a pag 3]
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